• <span id="cxkux"></span>
    <label id="cxkux"><legend id="cxkux"></legend></label><label id="cxkux"></label>

    <label id="cxkux"></label>
    <rt id="cxkux"><optgroup id="cxkux"><strike id="cxkux"></strike></optgroup></rt>
  • 聽說讀寫

    意大利語學(xué)習(xí):《木偶奇遇記》3

    來源:泓鈺國(guó)際語言學(xué)校2013-10-10 11:52您是第位閱讀者標(biāo)簽:意大利語學(xué)習(xí),泓鈺意大利語學(xué)習(xí)

    意大利語學(xué)習(xí)必須多讀多練才能學(xué)好。為了幫助同學(xué)們很好的學(xué)習(xí)意大利語泓鈺學(xué)校小編為大家準(zhǔn)備了一篇有關(guān)意大利語學(xué)習(xí)的閱讀:《木偶奇遇記》。希望對(duì)您的成績(jī)提高有所幫助。

    Geppetto, tornato a casa, comincia subito a fabbricarsi il burattino e gli mette il nome di Pinocchio. Prime monellerie del burattino.

    Geppetto forgia il naso di Pinocchio

    La casa di Geppetto era una stanzina terrena, che pigliava luce da un sottoscala. La mobilia non poteva essere più semplice: una seggiola cattiva, un letto poco buono e un tavolino tutto rovinato. Nella parete di fondo si vedeva un caminetto col fuoco acceso; ma il fuoco era dipinto, e accanto al fuoco c'era dipinta una pentola che bolliva allegramente e mandava fuori una nuvola di fumo, che pareva fumo davvero.

    Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e a fabbricare il suo burattino.

    "Che nome gli metterò?" disse fra sé e sé. "Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l'elemosina."

    Quando ebbe trovato il nome al suo burattino, allora cominciò a lavorare a buono, e gli fece subito i capelli, poi la fronte, poi gli occhi.

    Fatti gli occhi, figuratevi la sua maraviglia quando si accorse che gli occhi si muovevano e che lo guardavano fisso fisso.

    Geppetto, vedendosi guardare da quei due occhi di legno, se n'ebbe quasi per male, e disse con accento risentito:

    "Occhiacci di legno, perché mi guardate?"

    Nessuno rispose.

    Allora, dopo gli occhi, gli fece il naso; ma il naso, appena fatto, cominciò a crescere: e cresci, cresci, cresci diventò in pochi minuti un nasone che non finiva mai.

    Il povero Geppetto si affaticava a ritagliarlo; ma più lo ritagliava e lo scorciva, e più quel naso impertinente diventava lungo.

    Dopo il naso, gli fece la bocca.

    La bocca non era ancora finita di fare, che cominciò subito a ridere e a canzonarlo.

    "Smetti di ridere!" disse Geppetto impermalito; ma fu come dire al muro.

    "Smetti di ridere, ti ripeto!" urlò con voce minacciosa.

    Allora la bocca smesse di ridere, ma cacciò fuori tutta la lingua.

    Geppetto, per non guastare i fatti suoi, finse di non avvedersene, e continuò a lavorare.

    Dopo la bocca, gli fece il mento, poi il collo, le spalle, lo stomaco, le braccia e le mani.

    Appena finite le mani, Geppetto sentì portarsi via la parrucca dal capo. Si voltò in su, e che cosa vide? Vide la sua parrucca gialla in mano del burattino.

    "Pinocchio!... rendimi subito la mia parrucca!"

    E Pinocchio, invece di rendergli la parrucca, se la messe in capo per sé, rimanendovi sotto mezzo affogato.

    A quel garbo insolente e derisorio, Geppetto si fece triste e melanconico, come non era stato mai in vita sua, e voltandosi verso Pinocchio, gli disse:

    "Birba d'un figliuolo! Non sei ancora finito di fare, e già cominci a mancar di rispetto a tuo padre! Male, ragazzo mio, male!"

    E si rasciugò una lacrima.

    Restavano sempre da fare le gambe e i piedi. Quando Geppetto ebbe finito di fargli i piedi, sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso.

    "Me lo merito!" disse allora fra sé. "Dovevo pensarci prima! Ormai è tardi!"

    Poi prese il burattino sotto le braccia e lo posò in terra, sul pavimento della stanza, per farlo camminare.

    Pinocchio aveva le gambe aggranchite e non sapeva muoversi, e Geppetto lo conduceva per la mano per insegnargli a mettere un passo dietro l'altro.

    Quando le gambe gli si furono sgranchite, Pinocchio cominciò a camminare da sé e a correre per la stanza; finché, infilata la porta di casa, saltò nella strada e si dette a scappare.

    E il povero Geppetto a corrergli dietro senza poterlo raggiungere, perché quel birichino di Pinocchio andava a salti come una lepre, e battendo i suoi piedi di legno sul lastrico della strada, faceva un fracasso, come venti paia di zoccoli da contadini.

    "Piglialo! piglialo!" urlava Geppetto; ma la gente che era per la via, vedendo questo burattino di legno, che correva come un barbero, si fermava incantata a guardarlo, e rideva, rideva e rideva, da non poterselo figurare.

    Alla fine, e per buona fortuna, capitò un carabiniere, il quale, sentendo tutto quello schiamazzo e credendo si trattasse di un puledro che avesse levata la mano al padrone, si piantò coraggiosamente a gambe larghe in mezzo alla strada, coll'animo risoluto di fermarlo e di impedire il caso di maggiori disgrazie.

    Ma Pinocchio, quando si avvide da lontano del carabiniere che barricava tutta la strada, s'ingegnò di passargli, per sorpresa, frammezzo alle gambe, e invece fece fiasco.

    Il carabiniere, senza punto smoversi, lo acciuffò pulitamente per il naso (era un nasone spropositato, che pareva fatto apposta per essere acchiappato dai carabinieri), e lo riconsegnò nelle proprie mani di Geppetto; il quale, a titolo di correzione, voleva dargli subito una buon tiratina d'orecchi. Ma figuratevi come rimase quando, nel cercargli gli orecchi, non gli riuscì di poterli trovare: e sapete perché? Perché nella furia di scolpirlo, si era dimenticato di farglieli.

    Allora lo prese per la collottola, e, mentre lo riconduceva indietro, gli disse tentennando minacciosamente il capo:

    "Andiamo a casa. Quando saremo a casa, non dubitare che faremo i nostri conti!"

    Pinocchio, a questa antifona, si buttò per terra, e non volle più camminare. Intanto i curiosi e i bighelloni principiavano a fermarsi lì dintorno e a far capannello.

    Chi ne diceva una, chi un'altra.

    "Povero burattino!, dicevano alcuni, ha ragione a non voler tornare a casa! Chi lo sa come lo picchierebbe quell'omaccio di Geppetto!..."

    E gli altri soggiungevano malignamente:

    "Quel Geppetto pare un galantuomo! ma è un vero tiranno coi ragazzi! Se gli lasciano quel povero burattino fra le mani, è capacissimo di farlo a pezzi!..."

    Insomma, tanto dissero e tanto fecero, che il carabiniere rimise in libertà Pinocchio e condusse in prigione quel pover'uomo di Geppetto. Il quale, non avendo parole lì per lì per difendersi, piangeva come un vitellino e nell'avviarsi verso il carcere, balbettava singhiozzando:

    "Sciagurato figliuolo! E pensare che ho penato tanto a farlo un burattino per bene! Ma mi sta il dovere! Dovevo pensarci prima!..."

    Quello che accadde dopo, è una storia da non potersi credere, e ve la racconterò in quest'altri capitoli.

    責(zé)任編輯:泓鈺國(guó)際語言學(xué)校

    大家都在關(guān)注

    4009902390

    24小時(shí)免費(fèi)服務(wù)電話

    學(xué)意語,加微信

    全國(guó)免費(fèi)服務(wù)電話:010-67144277 010-85388066

    歡迎到校試聽咨詢:北京市朝陽區(qū)財(cái)滿街財(cái)經(jīng)中心10號(hào)樓3層312室

    北京市朝陽區(qū)泓鈺培訓(xùn)學(xué)校版權(quán)所有 2001-2021 京ICP備11035539號(hào)-1

    北京網(wǎng)絡(luò)警察報(bào)警平臺(tái)   公共信息安全網(wǎng)絡(luò)監(jiān)察   不良信息舉報(bào)中心   中國(guó)文明網(wǎng)傳播文明

    主站蜘蛛池模板: 99久久综合精品国产| 国产色产综合色产在线视频| 亚洲偷自拍拍综合网| 色综合久久中文字幕综合网| 一本一本久久a久久精品综合麻豆| 亚洲国产天堂久久综合| 狠狠色狠狠色综合曰曰| 亚洲av无码兔费综合| 亚洲色偷偷综合亚洲AVYP| 狠狠夜色午夜久久综合热91| 偷自拍视频区综合视频区| 色综合久久天天综合绕观看| 久久久综合九色合综国产精品| 国产99久久亚洲综合精品| 国产成人精品综合网站| 久久综合精品不卡一区二区| 麻豆精品一区二区综合av| 亚洲五月丁香综合视频| 国产成人综合亚洲AV第一页 | 久久本道久久综合伊人| 亚洲日本国产综合高清| 亚洲中文字幕无码久久综合网| 无码国内精品久久综合88| 中文字幕亚洲综合久久2| 久久综合九色综合欧洲| 久久综合综合久久狠狠狠97色88| 色综合热无码热国产| 国产成人综合久久精品红| 亚洲国产日韩综合久久精品| 亚洲av综合色区| 狠狠色丁香婷婷久久综合五月| 国产成人综合网在线观看| 色妞色综合久久夜夜| 久久久综合九色合综国产精品| 亚洲色欲色欲综合网站| 亚洲综合日韩中文字幕v在线| 亚洲欧洲国产综合| 亚洲综合成人婷婷五月网址| 亚洲综合无码一区二区痴汉| 色天使亚洲综合一区二区| 狠狠色丁香婷婷综合久久来来去|